CAMPO INFORMATIVO E CHIAROVEGGENZA

The planet with the circuit board surface. Vector illustration.EPS 10.

Per poter conoscere la condizione degli organi interni di un paziente, i medici utilizzano delle apparecchiature, e pertanto mandano il paziente, per esempio, a sottoporsi ai raggi X o agli ultrasuoni. Invece una persona dotata di una visione interiore sviluppata procede diversamente. Utilizza il proprio organismo come apparecchio. Fa adottare al proprio organismo la necessaria modalità di funzionamento e vede tutti gli organi interni del paziente mediante la chiaroveggenza. Con l’aiuto della chiaroveggenza è possibile non solo vedere gli organi interni, ma anche giungere a conoscerne la finalità, come pure i metodi per farli guarire.

Fra l’altro, la risposta ottenuta con l’ausilio della chiaroveggenza viene ottenuta all’istante. In questo caso non è necessario, come nel caso dell’approccio scientifico, eseguire esperimenti, accumulare dati, analizzarli, cercare delle costanti e così via. Tutte queste azioni, in effetti, vengono eseguite per ottenere una risposta. Ma la risposta, in realtà, è già presente da qualche parte, già esiste: bisogna solo prenderla.

Effettivamente, poniamo che ci interessi quell’organo che è l’appendice e che vogliamo conoscerne la finalità. È chiaro che alla Natura la sua finalità è nota. Pertanto la risposta già esiste. Bisogna solo tendere la mano e prenderla. E questo si può fare mediante la chiaroveggenza.

La chiaroveggenza è un metodo universale per l’accesso alle informazioni. A cosa si potrebbe paragonare un simile ottenimento di informazioni? In realtà, qualcosa di simile già esiste nella nostra vita contemporanea. È la rete globale di Internet. Grazie a questa rete, si può ottenere qualsiasi informazione in essa contenuta, e da qualsiasi punto del globo terrestre. Ebbene, si può constatare che esiste qualcosa di simile a una “Rete Cosmica” ― la “Rete dell’Universo”, in cui si trovano dati su tutto. Da questo punto di vista, si può paragonare una persona ad un operatore. Allora la chiaroveggenza è, per l’operatore, un sistema per entrare nella Rete Cosmica con una domanda. La rapidità di azione in questa rete è talmente grande che la risposta viene data all’istante.

Però desidero far notare che, in realtà, è meglio parlare di “campo informativo generale” piuttosto che di Rete Cosmica.

Qui sorge una domanda interessante: come vengono fatte le scoperte? In vari campi della vita vengono fatte delle scoperte, a volte delle scoperte eccezionali. In primo luogo questo si vede nel campo della scienza, ma anche in altri settori, ovviamente, ci sono delle scoperte, come, per esempio, un cambiamento in un processo tecnologico in fabbrica o nella società: un fatto del genere è appunto un avvenimento nella nostra vita, anche se si deve dire che la realizzazione delle scoperte si manifesta nel modo più evidente nel caso della scienza.

Nasce allora la seguente domanda: che cosa si può dire, dal punto di vista che stiamo ora esaminando, delle scoperte realizzate dalle persone che non padroneggiano la chiaroveggenza?

Quando ad un uomo viene in mente un pensiero brillante ed egli fa una scoperta, questo pensiero, questa risposta alle sue ricerche, proviene, ovviamente, da quello stesso “data base”, dalla base di dati della Rete Cosmica. E in un certo senso questo pensiero non gli giunge casualmente: non casualmente nel senso che spesso lo si riceve dopo lunghi anni di ricerche e di lavoro caparbio. Ma non si può mai dire quando arriverà la risposta, né se arriverà mai. Per cui bisogna riconoscere che questa incursione nella base dati, purtroppo, è pur sempre casuale, perché non è controllata, non è gestita.

Si può fare il seguente paragone. Poniamo che esistano due persone che hanno bisogno di acqua. Una di queste persone unisce i palmi, allunga le mani in avanti e resta in piedi, in attesa di quando arriverà la pioggia per raccogliere un po’ d’acqua. L’altra persona, invece, sa che esiste una rete idraulica. Non solo, ma sa pure utilizzarla. Perciò, quando ha bisogno d’acqua, si avvicina semplicemente al rubinetto e lo apre. E riempie d’acqua un bicchiere, o un secchio, o un intero serbatoio, a seconda di quanta gliene serve.

Perciò bisogna padroneggiare la procedura standard di accesso alle informazioni. Il problema consiste nel fatto che esistono molte domande, mentre troppo pochi sono i casi di raggiungimento casuale delle risposte. Se prendiamo come esempio il problema sopra ricordato dello scopo dell’esistenza dell’appendice, bisogna dire che in questo caso il raggiungimento della risposta ancora non ha avuto luogo, come in una quantità incalcolabile di altri casi.

Bisogna fare un’importante osservazione relativamente a quanto detto precedentemente. Per fare un esempio evidente io ho paragonato l’utilizzo della chiaroveggenza con l’ingresso in una Rete Cosmica in cui si può trovare la risposta ad ogni domanda che ci interessa. Questo paragone riflette soprattutto il lato esteriore del fenomeno: in esso non è riflessa la sua reale profondità, il suo carattere multiforme, e pertanto è necessario fare alcune precisazioni.

Per essere più esatti: si può certamente entrare nella Rete Cosmica con una domanda per ottenere informazioni, come è stato detto, ma si può procedere anche diversamente. Si può prendere subito l’informazione direttamente dal luogo dove si trova il trasmettitore che fornisce quella certa informazione. Inoltre (e questo è molto importante) l’informazione esiste già nello stato della persona che formula la domanda, cioè esiste sotto forma di conoscenza diretta quando è ancora in forma non decifrata; in altre parole, pur non essendo ancora riconosciuta consciamente dalla persona, già ne determina il comportamento. Affinché questa informazione possa essere subito riconosciuta e utilizzata consciamente dalla persona per la determinazione della propria linea di comportamento, è necessario un livello elevato di sviluppo della coscienza, e questo è per l’appunto il fine di cui ho già parlato.

“La vera salvezza per tutti gli uomini e per tutti tempi consiste nella trasmissione del vero sapere dal Creatore, e chiunque riceve questo sapere deve continuare a diffonderlo a quante più persone possibile.” Grigori Grabovoi

 

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