I PRINCIPALI TIPI DI BLOCCHI ENERGETICI

Le persone usano il proprio campo energetico anche per scopi difensivi, cioè per proteggersi da immaginarie esperienze spiacevoli. In altre parole, l’individuo organizza il suo intero campo aurico tramutandolo in quello che chiama sistema energetico di difesa.
Inizierò col descrivere i sei tipi di blocchi energetici che ho desunto dalle mie osservazioni.

A. Il blocco depressivo
Si produce quando il soggetto mortifica i suoi sentimenti e le sue energie finché ristagnano provocando in quella zona un accumulo di liquidi nel corpo fisico. Il corpo tende a gonfiarsi in quel punto. Questo tipo di blocco di solito non è dotato di forti energie, ma e invece di bassa intensità, il che si collega, in genere, con la disperazione. Se il blocco viene protratto a lungo, le malattie che potranno insorgere con maggiore probabilità sono la colite e l’angina pectoris. Il blocco è di colore grigio-azzurro e la sua consistenza e vischiosa come quello del muco. Generalmente contiene rancore, del tipo che colpevolizza gli altri: la persona ha smesso di lottare si sente impotente

B. Il blocco di compressione
Deriva dal sopprimere i sentimenti, contiene una grande quantità di rabbia accumulata ed è un potenziale vulcano. E’ rosso cupo e appare assai minaccioso all’osservatore, che istintivamente si augura di non essere coinvolto nell’eventuale esplosione. Questo blocco energetico provoca un accumulo di adipe o di tessuto muscolare nella zona interessata. Se protratto nel tempo può causare infiammazione nella regione pelvica. Il soggetto di solito è consapevole della propria rabbia e si sente intrappolato perché associa la lo sfogo di tale rabbia al umiliazione.

C. Armatura a Maglie
E’ alquanto efficace in quanto la persona se ne serve per evitare i sentimenti, soprattutto la paura, spostando tutti i blocchi ogni volta che una situazione nella vita o nella terapia risulta difficoltosa. Per esempio, se il terapeuta cerca di sciogliere i blocchi per mezzo degli esercizi del massaggio profondo, il blocco non farà che spostarsi in un altro punto del corpo. Questo sistema difensivo ha minori probabilità di provocare malattie fisiche rispetto agli altri; la vita del soggetto potrà sembrare perfetta, eppure egli avrà la vaga sensazione che gli manchi qualcosa. Questo tipo di individuo tollera i sentimenti profondi soltanto per breve tempo, poi se ne tira fuori; di solito provoca, prima o poi, una crisi nella propria vita che lo costringe a penetrare in quei sentimenti profondi, crisi che può assumere diverse forme: un’improvvisa e inattesa malattia, un incidente oppure un’avventura amorosa.

D. Armatura a piastre
Trattiene ogni tipo di sentimenti congelandoli; essi vengono tenuti in posizione, attorno al corpo, da un campo di alta attenzione diffusa. Il corpo dell’individuo e ben strutturato e i muscoli tendono a essere duri; la vita personali scarsamente soddisfacente, perché l’armatura annulla tutti i sentimenti. Questo crea un tutto il corpo una forte tensione, che può provocare diversi tipi di malattia, dall’ulcera, connessa con eccesso di lavoro, a disturbi di cuore dovute a un “spingersi avanti” addirittura fisico nella vita non controbilanciato dal nutrimento personale. Giacché la persona non sente a sufficienza al proprio corpo, ossia non avverte la tensione della muscolatura lunga, essa tende a caricare i muscoli di una tensione eccessiva, provocando disturbi come la sinusite o la tendinite.

E. Il blocco da esaurimento energetico
Consiste semplicemente una diminuzione dell’energia nella parte terminale delle arti; la​ persona esclude gli arti impedendo l’energia di permearli completamente. Ne risulta un indebolimento degli arti stessi, che in certi casi possono anche non essere sufficientemente sviluppati. L’individuo evita di usarli per evitare la relativa sensazione di debolezza e i sentimenti profondi che questo suscita, come, per esempio, la paura di non saperci reggere sulle proprie gambe e di fallire nella vita.

F. Dispersione energetica
Avviene quando la persona emette energia dalle giunture anziché consentirle di propagarsi all’intero arto. Questo è un tentativo inconscio di ridurre il flusso energetico negli arti, nei punti in cui il soggetto ha la sensazione di non possedere la forza sufficiente a far fronte a certe esperienze. Il motivo per il quale non vuole reagire deriva dalla conclusione raggiunta nell’infanzia che reagire e sconveniente o addirittura pericoloso. Prendiamo l’esempio di un bambino che riceve uno schiaffo sulla mano se l’allunga per prendere qualcosa; ne possono risultare un indebolimento della mano stessa e una diminuzione dell’uso dell’arto. Entrambi i blocchi producono altresì una tendenza della mano a essere fredda. In generale i punti in cui avviene una dispersione di energia sono molto vulnerabili e questo tipo di blocco può dar luogo a disturbi delle giunture.

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