Lo stato in cui comunemente ci troviamo non rimane sempre lo stesso. La semplice osservazione di sé stessi fa scoprire questo fatto molto rapidamente. Ricordatevi la vostra percezione di un qualche evento ripetitivo: cercate di richiamare alla mente le vostre sensazioni. Vi ricorderete che la percezione non era sempre la stessa. Le impressioni erano diverse. Tutti abbiamo fatto questa esperienza. Alle volte la percezione avviene come attraverso una nebbia, mentre altre volte la nebbia sembra dissolversi e la percezione diventa più chiara, più precisa, e noi notiamo che un certo avvenimento o una certa persona, all’improvviso, ci tocca molto più da vicino questa volta, oggi.
Tutto questo è in misura notevole collegato al fatto che praticamente noi non ci troviamo mai in uno stesso stato di coscienza: esso cambia continuamente entro certi limiti che corrispondono al livello del nostro sviluppo in quel dato momento.
E quando succede che sperimentiamo degli stati particolari, degli stati di euforia, o una sensazione di pienezza vitale, o quando sentiamo di essere colmi di gioia e felicità ― allora tutte queste sensazioni sono, per l’appunto, i sintomi di uno stato di coscienza più elevato rispetto a quello che sperimentiamo normalmente. E spesso questi sono proprio quei momenti che restano impressi nella memoria, alle volte per tutta la vita.
Ovviamente può anche succedere che, all’improvviso, si esca dal nostro stato comune e si entri in uno stato di coscienza abbastanza elevato, e allora la persona sperimenta qualcosa che assomiglia ad un’illuminazione, qualcosa di simile alla beatitudine, alla illimitata felicità dell’essere: tuttavia è impossibile descrivere a parole questo stato, e bisogna provarlo personalmente. Mediante un corretto sforzo spirituale, una corretta comprensione e una corretta pratica regolare potete giungere ad ottenere il risultato di vivere sempre questi stati più elevati. (Grigori Grabovoi)